Cavità nasali e Seni paranasali

CAVITA’ NASALI E SENI PARANASALI

 

Le cavità nasali sono completamente ricoperte da una mucosa tenacemente adesa al periostio e al pericondrio dello scheletro osteocartilagineo sottostante.
Si distinguono 2 tipi di mucosa: mucosa respiratoria e mucosa olfattiva.

 

I SENI PARANASALI

I seni paranasali sono cavità accessorie scavate all’interno delle ossa del cranio e del massiccio facciale, rivestite di periostio e mucosa; comunicano con le fosse nasali per mezzo di osti che ne consentono la ventilazione e il drenaggio delle secrezioni. Sono molto piccoli alla nascita; si sviluppano durante l’ossificazione, con i processi postnatali di pneumatizzazione delle ossa del cranio, e completano il loro sviluppo intorno ai 20 anni. Nel corso della vita continuano a modificarsi, e nell’anziano possono subire fenomeni di riassorbimento osseo con estremo assottigliamento delle pareti. Contengono aria, e perciò alleggeriscono il cranio e partecipano alla protezione dell’encefalo; inoltre svolgono un ruolo importante nella respirazione: riscaldano e umidificano l’aria inspirata, e durante gli atti della respirazione l’aria in essi racchiusa si mescola con l’aria inspirata e con l’aria espirata, e ne modifica la composizione. Svolgono un certo ruolo anche nella fonazione, fungendo da cassa di risonanza.

I seni paranasali sono 5 per lato, e si distinguono in base alla sede in anteriori, seno mascellare, seno frontale, cellule etmoidali anteriori, che sboccano tutti nel meato medio, e posteriori, seno sfenoidale e cellule etmoidali posteriori. Sono tutti in comunicazione fra di loro.

Il cervello, per gestire le variazioni termiche, ha messo in atto un vero e proprio sistema di climatizzazione. I vari seni presenti nel cranio assolvono perfettamente a questa funzione. Nei seni nasali, ma anche negli altri, le pareti sono tappezzate da una mucosa con una fitta rete di minuscoli capillari nella quale circola sangue alla temperatura costante di 37°, per cui si ha un assorbimento o un apporto di calore al flusso di aria, a secondo della necessità. I cornetti nasali inoltre, grazie alla loro conformazione, aumentano la superficie della mucosa a contatto con l’aria.
Però, come in tutti i sistemi di climatizzazione si ha una condensa, fatto questo che a livello dei seni può comportare ristagno di liquido con conseguente proliferazione batterica.

Allora i seni frontali, sfenoidale e mascellari, tramite le cellule etmoidali, scaricano nelle fosse nasali il liquido risultante da questa condensa, liquido che viene usato per umidificare l’aria inalata, che se troppo secca potrebbe danneggiare le mucose nasali. Quando questi liquidi raggiungono quantità eccessive vengono eliminati dal naso
Infine, per poter dinamizzare, rendere cioè efficace questo sistema di “climatizzazione”, bisogna assicurare un flusso regolare di sangue e di liquidi a livello delle mucose dei seni. A questo assolvono varie funzioni, tra cui la masticazione la suzione del neonato e la deglutizione.

Quando non si ha una corretta deglutizione o si ha una respirazione orale o mista orale, questo flusso regolare di liquidi viene a mancare.
Nel corso della masticazione il mascellare superiore canalizza le forze di compressione dei denti verso ciascuno dei seni.

Durante questa funzione, l’alternanza di un tempo di compressione seguito da uno di decompressione opera un vero e proprio pompaggio sugli alveoli dentali, sul mascellare e sui vari seni in esso contenuti.